A Ponticelli un doppio spettacolo di Eugenio Bennato

Eugenio Bennato protagonista di un doppio concerto a Ponticelli il 27dicembre. Il musicista, autore, cantastorie e ricercatore musicale, reduce dal successo del tour in California, porterà in scena il suo canto sotterraneo e popolare nella periferia orientale di Napoli. Grazie alle energie della municipalità 6 presieduta da Sandro Fucito, martedì 27 dicembre al cinema-teatro Pierrot di Ponticelli si terranno ben due concerti in un’unica serata. “Qualcuno sulla terra” è il titolo dell’evento che vedrà la partecipazione, tra gli altri, della cantante Pietra Montecorvino e del violoncellista Erasmo Petringa.  Due spettacoli a ingresso gratuito per i cittadini, con inviti da ritirare nei giorni 21 e 23 dicembre dalle 9 alle 12 sia nella sede della municipalità organizzatrice (via Atripaldi 64), sia nella sala teatrale di via de Meis 58.

Nel primo tempo, sul palco, Eugenio Bennato sarà affiancato dall’ensemble Voci del Sud – quintetto vocale composto da Laura Cuomo (contralto), Letizia D’Angelo (soprano), Daniela Dentato (mezzo soprano e percussioni), Angelo Plaitano (baritono e percussioni) e Francesco Luongo (tenore) – che in questa occasione include anche la chitarra di Ezio Lambiase . In scaletta, i brani dell’omonimo album del 2020 “Qualcuno sulla terra”, un progetto dedicato alla creazione del mondo. Ospiti doc saranno stavolta la cantante Pietra Montecorvino e il violoncellista Erasmo Petringa. Nel secondo tempo, invece, spazio ai super classici composti dal musicista flegreo in un arco discografico lungo quarant’anni: “Che il Mediterraneo sia” e “Ninco Nanco”, “Sponda Sud”, “Ritmo di contrabbando”, “Brigante se more” e “Ninna nanna 2002”.

«La mia felicità nel ritrovare un teatro che riapre in modo concreto e che agisce in un territorio di periferia mi fa pensare all’energia fondamentale che avevo ai miei esordi”, racconta Eugenio Bennato. «Sono partito dalla periferia opposta, a Ovest, a Bagnoli, e lì ho fondato la Nuova Compagnia di Canto Popolare sul finire degli anni ‘60. Utilizzammo quella carica trasgressiva, quel senso di percorso in salita, che però dà maggiore carica e foga. Chi viene da quei quartieri è più lontano dai centri di comunicazione e di potere. In periferia si percepisce una forza rara soprattutto per quei giovani che vogliono marciare verso il futuro. L’arte è sempre un corridoio diretto al futuro e scandaglia percorsi non battuti in precedenza. Questo fu la NCCP, questo fu poi l’esperienza con Musicanova e questo sarà il cuore dei due concerti a Ponticelli che avranno per temi quelli che mi sono più congeniali e cari».

 

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