‘Codardo’, la nuova verità scomoda di Fattore Rurale

‘Codardo’, la nuova verità scomoda di Fattore Rurale
‘Codardo’, la nuova verità scomoda di Fattore Rurale

Con il nuovo singolo “Codardo”, Fattore Rurale torna a raccontare la parte più cruda e autentica dell’animo umano, mescolando introspezione e realtà quotidiana con la schiettezza che da sempre contraddistingue la sua scrittura. Il brano è una riflessione sull’ambiguità della verità e sulla sottile linea che separa il coraggio dalla debolezza: a volte serve forza per tacere, per trattenere dentro parole che pesano più del silenzio.

Dopo anni di palchi, esperienze e coerenza artistica, Fattore Rurale conferma la propria natura istintiva e indipendente, fedele a un percorso nato nel 2018 e cresciuto grazie a chi si riconosce nella sincerità dei suoi testi. Le influenze letterarie di Twain, Delillo e Lansdale si intrecciano alle suggestioni musicali di Canali, Cash, Springsteen, Cave e dei Nomadi, dando vita a un universo sonoro in cui la parola è sempre al centro.

“Codardo” è una confessione lucida e viscerale, una presa di coscienza sul peso della sincerità e sull’urgenza di dire o non dire, di esporsi o nascondersi. È un nuovo tassello di un cammino che non cerca mode ma verità, raccontato in questa intervista per Prima Music.

C’è un momento specifico che ricordi come l’inizio della tua carriera musicale?
Si, quando ci dicevano che la nostra musica faceva schifo, dandoci consigli su cosa avremmo dovuto fare e come avremmo dovuto farlo. I consigli da queste persone non li abbiamo seguiti, era il 2018. Adesso è il 2025 e non abbiamo ancora smesso di suonare, grazie a persone che amano quello che facciamo e si lasciano attraversare.

Da dove trai principalmente ispirazione per le tue canzoni?
Un amico una volta mi ha detto, se vuoi fare musica non devi occuparti di musica. Tutto quello di cui parlo arriva da quello che vedo e che sono. Quello che vivo direttamente o quello che provo indirettamente.

Ci sono temi o messaggi ricorrenti nelle tue canzoni?
La morte, l’Amore e la Desolazione.

Quali artisti o generi musicali ti hanno influenzato maggiormente?
Sicuramente gli scrittori americani, come Twain, Delillo o Lansdale; ma anche musicisti come Nomadi, Canali, Cash, Springsteen e Cave.

Come valuti la tua evoluzione artistica nel corso degli anni?
Non lo so’ sai… Sono contento di non avere smesso di fare quello che faccio.

Qual è la tua canzone preferita da eseguire dal vivo e perché?
STRICNINA, che fa parte del nostro primo album RACCOLGO LA NOTTE. Perché parla dell’unica cosa che ancora, in quest’epoca buia, siamo liberi di fare, decidere se vivere o morire.

Da dove è nata l’idea per il tuo nuovo singolo?
Codardo riflette su quanto sia pesante la verità, da vomitare o tenersi dentro. A volte dovremmo pensare che sarebbe meglio tenersi dentro la verità, evitando di cadere nella trappola della sincerità solo per scaricarsi la coscienza. Ci vuole coraggio ad essere codardi.

Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro in termini di carriera musicale?
Continuare a suonare e a scrivere, fino a che questo mi farà stare bene.

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