
Con il nuovo singolo “L’estate è un attimo”, disponibile da venerdì 19 settembre su tutte le piattaforme digitali e in rotazione radiofonica, NeroLuce torna a raccontare le sfumature più autentiche dei sentimenti. In questo brano, l’artista esplora la fine di un amore che, come una stagione troppo breve, si consuma tra il calore della passione e la freddezza della routine quotidiana. Attraverso sonorità evocative e testi intensi, NeroLuce ci invita a riflettere su quanto sia facile lasciar scivolare via le emozioni quando la relazione si trasforma in abitudine. Ne abbiamo parlato con lui, per capire meglio come nasce questo pezzo e cosa si nasconde dietro la sua visione dell’amore e del tempo che passa.
“L’estate è un attimo” è il tuo nuovo singolo: cosa rappresenta per te questa canzone nel tuo percorso artistico?
L’estate è un attimo è solo un frammento di un lungo viaggio.
Questo è il mio terzo disco prodotto, anche se sul web ci sono poche tracce dei precedenti per scelte editoriali che mi hanno indotto a rimuovere parte del mio lavoro passato in quanto c’è una grossa discrepanza con quello che sono adesso.
E’ un percorso intenso che porterà verso l’uscita di un nuovo EP.
Parli della fine di un amore che scivola nella routine: quanto c’è di autobiografico in questo racconto?
Il pezzo è nato da una mia personale relazione. Ma anche da un esperimento sociale.
Chiedevo alla gente al bar che posto avesse la monotonia all’interno del loro rapporto. Alla fine ho capito che la monotonia non uccide l’amore, lo smaschera!
Come nel gioco degli scacchi, ci identifichiamo con le mosse, le strategie, il ruolo che interpretiamo. Quando la passione finisce, quando il “gioco” perde fascino, emergono gli individui reali. E lì si vede se l’amore era autentico o solo un copione ben recitato.
La metafora dell’estate che esplode e finisce in un attimo è molto evocativa. Come ti è venuta l’idea di usarla per descrivere una relazione?
L’estate è come l’amore! Nella fase iniziale una leggera spensieratezza che ti travolge, poi svanisce lasciando il vuoto. Ho scelto l’estate perché è l’illusione più condivisa del mondo.
Ci puoi parlare del processo di scrittura e produzione del brano?
Funziono come un’antenna: assorbo tutto, parole, rumori, emozioni.
Di notte scrivo di getto, secondo flusso di coscienza e penso di aver scritto il pezzo più bello della storia della musica. La mattina cancello almeno metà di ciò che ho scritto, la notte sa mentire bene. Dopo settimane di lavoro al cesello, resta solo l’essenziale, capisco se vale.
Se il pezzo mi entusiasma, lo porto al producer. Da lì inizia il lavoro sartoriale, si va in studio e si cerca di valorizzare il pezzo, con suoni e atmosfere che esprimano la visione.
Le sonorità del pezzo sembrano enfatizzare il contrasto tra passione e abitudine: come hai lavorato con i produttori per ottenere questo effetto?
Lavoriamo moltissimo, in modo quasi ossessivo sull’immaginario, per noi è fondamentale che il sound sia riconoscibile e che ogni pezzo rappresenti la visione, l’essenza di ciò che sono, altrimenti avrei scelto un Nick nome più comodo. Con Finnico il mio producer, abbiamo costruito un suono che vive nel contrasto. In ogni sessione cerchiamo un’armonia scomoda fra gli elementi, silenzi, pause, il mio timbro vocale che viene contrastato da suoni industrial, ma al contempo tutto deve essere funzionale.
È “NeroLuce” in forma sonora: bellezza e disordine che convivono.
Se potessi dare un consiglio a chi sta vivendo questa sensazione di “fine d’estate” nella propria relazione, cosa diresti?
Direi, Scegli! Puoi provare a recuperare momenti e frammenti vivendoli da una nuova prospettiva, senza ricercare le stesse emozioni iniziali. Oppure puoi scegliere di mollare, prenderti il tuo tempo, bruciare le navi e ripartire da capo. L’aspetto del bruciare le navi è fondamentale perché non credo nel “chiodo scaccia chiodo”.
Progetti futuri?
Ho davanti un percorso musicale intenso: nei prossimi mesi usciranno tre nuovi singoli che ci accompagneranno fino a marzo. Insieme ai brani già pubblicati daranno vita a un EP che chiuderà un capitolo importante del mio viaggio artistico. Non vedo l’ora di portare questa nuova musica in giro e condividere la mia visione con chi mi ascolta.

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