
Con La ribalta, il nuovo singolo di Sasà V, la musica diventa veicolo di verità e coraggio. In un brano che fonde sonorità melodiche e urban, l’artista affronta senza filtri il tema del bullismo, trasformando la ferita in forza e la diversità in risorsa. Il testo, scritto seguendo l’istinto e guidato dall’urgenza emotiva, racconta un percorso personale di dolore e riscatto, in cui la ribalta non è solo un palco, ma il simbolo di una rinascita.
Abbiamo intervistato Sasà V per farci raccontare il significato più profondo di La ribalta e il processo che lo ha portato a trasformare il dolore in un inno alla propria unicità.
Come hai lavorato alla scrittura del testo di La ribalta? Hai seguito l’istinto o una struttura precisa?
Ho seguito soprattutto l’istinto. Avevo bisogno di tirare fuori quello che sentivo dentro, senza troppe regole. Le parole sono venute da sole, come uno sfogo. Poi, certo, ho lavorato sul testo per dargli una forma, ma l’emozione è sempre stata al centro. Volevo che chi ascolta sentisse che è una storia vera, vissuta. E volevo appunto affrontare il tema del bullismo per far capire ai ragazzi che anche chi viene bullizzato può avere la propria ribalta.
Il brano fonde elementi melodici e urban: come hai scelto il sound che accompagna il tuo racconto?
Volevo un sound che fosse emotivo ma anche forte, proprio come la storia che racconto. Gli elementi melodici servono a trasmettere la parte più sensibile e profonda, mentre quelli urban danno energia e grinta, come una rivincita. È stato un modo per unire fragilità e forza, e dare al messaggio ancora più impatto.
C’è una frase nel testo a cui sei particolarmente legato?
Si “Ora che sanno il mio nome, tutti gridano Sasà. È la Ribalta.”
Perché racconta il riscatto. Da invisibile a protagonista. È il momento in cui chi era messo da parte conquista finalmente il suo spazio, la sua voce, la sua dignità. È un grido di liberazione, ma anche un messaggio di speranza per chi ancora sta lottando
Quanto ti rispecchi nell’equilibrio tra intensità emotiva e forza espressiva del brano?
Mi ci ritrovo tanto. La Ribalta parla delle mie emozioni, ma anche della forza che ho trovato per rialzarmi. È un mix tra il dolore vissuto e la voglia di reagire. Racconta quello che sono: una persona che ha sofferto, ma che non si è arresa.
“Diverso” è una parola che ti ha fatto male per anni: oggi che significato ha per te?
Oggi “diverso” per me non è più qualcosa di cui vergognarmi, ma qualcosa da valorizzare. Per anni mi ha fatto sentire sbagliato, fuori posto. Ora invece so che essere diverso è ciò che mi rende unico. È la mia forza, non la mia debolezza.
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