Chef stellati e vip ai fornelli delle mense sociali napoletane

NAPOLI – Personaggi famosi, imprenditori e chef stellati si mobiliteranno per la seconda edizione del tour di “Cenando sotto un Cielo Diverso”. L’associazione “Tra Cielo e Mare”, presieduta da Alfonsina Longobardi, ha coinvolto tre chef stellati, un famoso pasticciere, due dinamici personaggi molto popolari e importanti imprenditori nel campo del food in un tour che li porterà a cucinare nelle mense animate da anni da realtà parrocchiali che si impegnano a dar da mangiare a persone meno abbienti. Cosi gli chef Domenico Iavarone, Michele De Leo e Peppe Aversa cucineranno un menù stellato a sei mani, utilizzando prodotti del territorio forniti dalle aziende partner dell’iniziativa. Dotati di mascherina, guanti e con ogni precauzione sanitaria dettata dall’emergenza per il Covid-19, gli chef prepareranno i pasti per coloro che si siederanno lunedì 26 ai tavoli della mensa della parrocchia di S. Antonio di Padova (Torre del Greco), mercoledì 28 per coloro che interverranno presso il centro Don Orione di Ercolano e venerdì 30 per gli avventori del centro polifunzionale “Binario della Solidarietà” di Napoli. In particolare, lo chef Domenico Iavarone preparerà dei fusilloni di pasta fresca con pomodorini del piennolo, lo chef Michele De Leo cucinerà un mischiato con fagioli e lardo, e lo chef Peppe Aversa preparerà una zuppetta di lenticchie con calamaro scottato, oltre ovviamente ai secondi piatti e ai dolci che saranno offerti dal pasticciere Vincenzo Mennella. Ad occuparsi della distribuzione dei pasti ci saranno, oltre all’ideatrice dell’iniziativa, Alfonsina Longobardi, Ciro Torlo (modello e attore, ex Mister Italia) e Giuseppe Moscarella (modello, Mister Italia 2020).

“Per la seconda volta, a causa dell’emergenza Covid-19, abbiamo dovuto rinunciare a una delle due edizioni annuali di “Cenando sotto un Cielo Diverso” – spiega Alfonsina Longobardi -. Così ci siamo concentrati sull’organizzazione di questo tour per aiutare persone che versano in condizioni precarie”.

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