Bomba sotto l’auto del giornalista Sigfrido Ranucci: indaga la Dda per metodo mafioso

Bomba sotto l’auto del giornalista Sigfrido Ranucci: indaga la Dda per metodo mafioso
Bomba sotto l’auto del giornalista Sigfrido Ranucci: indaga la Dda per metodo mafioso

(PRIMANOTIZIE) ROMA, 17 OTTOBRE 2025 – Due ordigni rudimentali hanno distrutto nella tarda serata di ieri le auto del giornalista e conduttore di “Report”, Sigfrido Ranucci, e di sua figlia, parcheggiate davanti alla loro abitazione a Campo Ascolano, nel comune di Pomezia, alle porte di Roma. Le vetture sono state completamente avvolte dalle fiamme e danneggiate anche alcune abitazioni vicine.

«Due ordigni hanno distrutto le automobili parcheggiate davanti casa. Le deflagrazioni sono state così forti da scuotere l’intero quartiere», ha scritto lo stesso Ranucci sui social. La trasmissione Report ha confermato che l’esplosione è stata causata da un ordigno piazzato sotto l’auto del giornalista, specificando che la potenza della deflagrazione «avrebbe potuto uccidere chiunque fosse passato in quel momento».

Sul posto sono intervenuti carabinieri, Digos, vigili del fuoco e polizia scientifica, mentre la Procura di Roma ha immediatamente aperto un fascicolo.

Secondo quanto si apprende, indagano i pm dell’Antimafia di Roma: il procedimento è affidato al pm della Dda Carlo Villani, coordinato dall’aggiunto Ilaria Calò, che procede per danneggiamento con l’aggravante del metodo mafioso. Gli inquirenti attendono le prime informative dalle forze dell’ordine intervenute per definire con precisione la dinamica e la matrice dell’attentato.

Sull’episodio è intervenuto anche il ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha definito l’attentato «un gesto gravissimo, vile e inaccettabile». «Per fortuna nessuno è rimasto ferito – ha scritto su X – ma resta la gravità estrema di un atto che colpisce non solo un giornalista, ma la libertà stessa di informare e di esprimersi. A lui e alla sua famiglia la mia piena solidarietà e vicinanza». «La nostra piena solidarietà a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia per l’attentato incendiario di questa notte. C’è viva preoccupazione per quanto successo: un gesto profondamente inquietante perché quando si attacca un giornalista si attacca la democrazia». Così la Giunta esecutiva centrale dell’Anm.

Le indagini proseguono nel massimo riserbo. (PRIMANOTIZIE)

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