NIAF, presentato l’Osservatorio IARL sulla reputazione degli italo-americani

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ROMA – La Reputazione degli Italoamericani nel mondo è migliorata del 38.3% in trent’anni.
A rivelarlo l’indagine svolta dallo Iarl – Italian American Reputation Lab, l’osservatorio permanente sulla reputazione degli italoamericani nato dalla collaborazione tra We the Italians, la media company di riferimento per gli italoamericani e Zwan, agenzia specializzata in reputation marketing  in collaborazione con Reputation Research, presentato a Washington il 29 ottobre e a New York l’1 novembre.

Dai primi dati del Rapporto 2022 il trend per gli Italoamericani è decisamente positivo: la loro reputazione è migliorata del 38,3% negli ultimi trent’anni. Il che vuol dire che questa popolosa comunità, con i suoi successi e le sue iniziative, sta progressivamente allontanando da sé i tanti stereotipi negativi tristemente noti a molti italiani nel mondo.

Il Rapporto, sintetizzato da questo dato, si avvale delle analisi del Reputation Rating, un algoritmo brevettato che misura e certifica in blockchain le 10 dimensioni che contribuiscono a formare la reputazione di un’organizzazione, una comunità o un Paese. Degli Italoamericani si sono valutate e misurate le azioni concrete, la leadership, la social responsibility, il comportamento nel workplace, le performance finanziarie, nonché i rapporti con i principali stakeholder (cittadini, investitori, comunità locale, società, partner).

Quanto si parla di Italoamericani sulla rete e sui media?

In italia – 24.468 menzioni con 8100 autori
In america – 142760 menzioni con 97467 autori
Nel resto del mondo (solo post in lingua inglese) – 336.000 menzioni con 156.000 autori

Quindi nel resto del mondo si parla di italoamericani più di quanto se ne parli negli Stati Uniti. Se però andiamo a vedere la classifica di paesi dove si parla di più di Italoamericani gli Stati Uniti sono al primo posto. Inoltre quella degli italoamericani è la terza comunità con più menzioni. Più degli irlandesi americani e dei tedeschi americani che hanno oltre il doppio dei numeri in termini di cittadini.

La  Reputazione degli Italoamericani in Italia è particolarmente florida, in parte è dovuto all’aumento degli investimenti, in parte all’associazione del concetto di italoamericani con le star di Hollywood, a parte un picco negativo legato alla figura di Cuomo. Una curiosità, tra i cinque italoamericani con la migliore reputazione in Italia c’è al primo posto Mike Bongiorno, completamente sconosciuto in America.

Un grande salto culturale percettivo sulla comunità Italoamericana è avvenuta proprio negli Stati Uniti. Se fino a 30 anni fa le maggiori discussioni sul tema Italian American riguardavano mafia e malavita, frutto anche della percezione negativa e degli stereotipi creati dal cinema e della tv, oggi le cose stanno rapidamente cambiando, sia per via delle posizioni amministrative e governative ricoperte sempre con più frequenza da membri della comunità, sia per i tanti personaggi famosi, universalmente riconosciuti, come Lady Gaga o i Fratelli Russo.

Secondo Davide Ippolito, direttore di Reputation Research “questo cambio di paradigma è stato possibile anche grazie al lavoro costante di organizzazioni attive sul territorio come la Niaf, non-profit che dal 1975 rappresenta oltre 20 milioni di italo americani che vivono in America. Con Iarl studiando e monitorando i dati reputazionali della comunità italoamericana vogliamo mettere a disposizione informazioni utili per favorire l’affacciarsi sul mercato americano di realtà italiane e viceversa”.

“Noto sempre reazioni incredule quando spiego in Italia che negli Stati Uniti una delle caratteristiche della reputazione degli italoamericani è che sono dei gran lavoratori, sia per il loro talento, sia per la loro attitudine a lavorare molto e senza lamentarsi. Noi italiani che viviamo in Italia, invece, tendiamo, e a volte non a torto, a vedere l’italiano medio non esattamente come uno che lavora sodo. È il cambiamento dell’ambiente in cui si è cresciuti a dare questa differenza.” afferma Umberto Mucci, editore e direttore di We The Italians.

“Siamo onorati del fatto che gli amici dell’Italian American Reputation Lab abbiano scelto la NIAF per presentare il primo rapporto sulla reputazione degli italoamericani e dell’Italia negli Stati Uniti. Si tratta di uno studio molto interessante su un tema fondamentale per continuare a migliorare le relazione tra i nostri Paesi e a fornire informazioni strutturate alle aziende che vogliano investire in America, questo anche grazie al contributo della comunità italoamericana e della NIAF” afferma Robert V. Allegrini Presidente del Niaf.

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