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Sciopero benzinai, il presidente dell’Assoutenti Truzzi tuona: “Non siano servi sciocchi, la smettano…”

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ROMA – Sciopero benzinai ultima ora Assoutenti, la rabbia dei consumatori non si placa. “Evitino di fare i ‘servi sciocchi’ dei veri speculatori della filiera, e ci dicessero chiaramente i motivi di questo sciopero. Come sempre gli utenti saranno ostaggi di una battaglia che riguarda altri”. Furio Truzzi, presidente dell’Assoutenti è una furia, nelle sue parole si riferisce a chi ha deciso di indire e di conseguenza aderire allo sciopero annunciato dei benzinai in programma i prossimi 25 e 26 gennaio.

Uno stop che ricadrà e andrà a pesare sui cittadini. “Come sempre avviene in questi casi i consumatori saranno le vittime di una situazione e di un contendere che non li riguarda – continua Furio Truzzi ma in Italia siamo abituati a queste situazioni. Da noi succede sempre così. In un contendere tra due soggetti alla fine a rimetterci è sempre un soggetto terzoche non c’entra nulla”.

L’Assoutenti si interroga sui motivi dello stop annunciato dai benzinai, che non ritiene chiari. “Ci dicano almeno il perché… Devono essere chiari, manca una trasparenza che riteniamo sia obbligatoria. Quello che non si capisce è il perché di questa insistenza a volersi fermare dopo che è stata annullato l’obbligo di esporre i cartelli giornalieri dei prezzi e le multe sono state ridotte al minimo, per questo non comprendiamo questo accanimento”.

 

Noi potremmo anche essere con loro – sottolinea Truzzi -, se il motivo fosse l’accise o una qualsiasi speculazione. Per esempio, il fatto che il petrolio scende e la benzina o il gasolio salgono. Invece i motivi di questo sciopero continuano a non essere chiari e non capiamo perché. Ci vorrebbe un dialogo tra i gestori e i consumatori, anche eventualmente per fare fronte comune, ma loro non sono chiari e non dovete chiedere a noi il perché. Mentre loro scioperano qualcuno ci specula, non facessero i ‘servi sciocchi’ dei veri speculatori della filiera”.

 

Per il presidente Truzzi sarebbe più logico magari cercare un dialogo e una spalla con i consumatori, non prima di capire però quali siano le vere motivazioni di questa serrata annunciata. “Perché di questo si tratta, si stanno preparando ad una vera e propria serrata. E le serrate sono anche punibili dal codice. Noi monitoreremo tutto. Perché le modalità non sono chiare e ci devono essere delle tutele per gli utenti che non possono essere privati di un bene come quello dei carburanti”.

La paura dell’Assoutenti è che i consumatori non vengano tutelati e non venga garantito il minimo necessario affinché non si rimanga a ‘secco’, nel vero senso del termine. “Questa serrata rischia di lasciare gli utenti senza un bene di prima necessità, non è chiara la modalità di adesione, come non sono chiare tante cose. E noi faremo delle verifiche, nel caso tutto venga confermato, per eventuali esposti”.

Il presidente dell’associazione poi si chiede come possa essere sostenuta una chiusura del genere anche da padroni di piccole realtà. “Se chiudono non incassano, mi chiedo come si metteranno con eventuali dipendenti? Li mettono in ferie?”. Avete idea di che adesione potrà registrarsi? “No, appunto – risponde ancora il presidente Truzzi –  non c’è chiarezza in nessun aspetto di questa vicenda. Si percepisce che non ci  sia compattezza, ma in questi casi scatta la corporazione e ci aspettiamo di tutto. In italia ci sono 22 mila pompe di benzina, che succederà?”.

In risposta all’eventuale ‘serrata’, che per ora viene confermata, Truzzi e l’associazione degli utenti, avanzano l’ipotesi di scatenare uno sciopero dei consumatori.

Sarebbe il caso che ogni tanto anche noi ci facessimo sentire visto che veniamo sempre fatti vittime di interessi di altri. Gli scioperi danneggiano sempre gli utenti. A questo punto io dico perché non far sapere ai gestori delle pompe di benzina che anche noi potremmo muoverci e rallentare i loro incassi. Vediamo, dobbiamo studiare bene come muoverci, ma perché non potremmo evitare di prendere i mezzi privati per un paio di giorni e non fare il pieno o studiare altre vie per farci sentire?”.

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