La Valle Caudina dimenticata da tutti, anche dalla Chiesa

AVELLINO – A ottobre 2022, a Benevento, durante l’inaugurazione della nuova stazione Appia, Umberto De Gregorio, Presidente dell’Ente Autonomo Volturno, società nella quale è stata inglobata la ferrovia Benevento Napoli via Valle Caudina, dichiarò che la ferrovia in questione sarebbe ripartita entro il mese di ottobre 2023, speriamo, ma di fatto è ferma da anni con grave disagio per i pendolari costretti a fruire di servizi su gomma men che decorosi e costosi. Nel frattempo, però, molte di quelle arterie stradali percorse dagli automezzi sono in condizioni pietose, manto stradale fatiscente, segnaletica assente e le aree di fermata spesso sono sprovviste di pensiline e di illuminazione. Molti cittadini per ovviare a tali carenze sono costretti a muoversi con mezzi propri, ma qui, altri dolori…l’epico asse attrezzato mitologicamente soprannominato scorrimento veloce, capolavoro dello spreco e dell’incompetenza, è ancora una volta chiuso per frana. Dalla sua inaugurazione, sono piu’ i giorni nei quali è stato chiuso che quelli nei quali è stato in esercizio. Va bene, con pazienza il cittadino utilizzerà le strade provinciali……odissea in terra…sp1 Benevento Ciardelli chiusa per frana da decenni….., sp 2 da Roccabascerana per Ciardelli chiusa per frana…..deviazione per la locale via Cuponi, non in grado di assorbire il traffico veicolare pesante….Non parliamo della viabilità locale, sta facendo la fortuna dei meccanici locali ai quali il lunedi mattina tocca sostituire pneumatici squartati, ammortizzatori e meccanica di assetto anteriore. Bene, anzi male, in tutto questo disordine la politica locale è assente, forse protesta flebilmente, temendo ritorsioni, essendo i responsabili di tale scempio della stessa compagine. Se poi a questo aggiungiamo l’inesistenza di efficienti servizi di sanità pubblica e la chiusura di molti luoghi di culto per asserita mancanza di sacerdoti, allora è chiaro che questi paesi sono destinati a scomparire, per noi non ci sarà futuro, abbandonati da Dio e dai nostri rappresentanti, verso i quali il popolo non insorgerà mai, ma accetterà supinamente questo degrado, accontentata dai lacchè che propinano loro tessere gialle e sussidi vari. Molti hanno rinunciato alla dignità…che peccato, pensare che dovremmo essere i discendenti di quei Sanniti che alle forche caudine umiliarono i fieri romani.

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