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Carbonara e gnocchi ricci, gli ingredienti “amatriciani” nella cucina romana sono in “Collegio”

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ROMA – Una cena degustazione al “Bistrot Collegio – Cucina, Vini & Liquori” in piazza Capranica a Roma ha dato il via al press tour organizzato da Laura Gambacorta alla scoperta delle eccellenze prodotte dalla Famiglia Santarelli. I piatti proposti dallo chef Paolo Borgese, che ha reso omaggio alla cucina tipica romana con ingredienti “amatriciani”, dalle mezze maniche alla carbonara ai gnocchi ricci di Amatrice al ragù di castrato e costine di maiale, sono stati ovviamente accompagnati dai vini di Casale del Giglio. I Santarelli sono molto legati a questo locale storico in quanto rappresenta la radice dalla quale si è poi sviluppata successivamente l’attività di produzione vitivinicola con la creazione, nel 1967, dell’azienda dell’Agro Pontino, in provincia di Latina. Il Bistrot Collegio si trova all’interno del Palazzo Capranica che risale al 1451 e rappresenta uno dei pochi palazzi tardo rinascimentali meglio conservati con finestre a croce guelfa, simile al Palazzo Venezia che si trova nell’omonima Piazza. Il Palazzo Capranica fu costruito da Domenico Capranica, Vescovo di Fermo; suo fratello il Cardinale Angelo Capranica ebbe da Papa Sisto IV il permesso di realizzare la sede dell’Almo Collegio Capranica, destinato alla formazione ecclesiastica, da cui deriva il nome scelto per il bistrot.
La famiglia Santarelli è originaria di Amatrice, cittadina duramente colpita dal terremoto del 2016. Il 5 marzo 1914 viene costituita ad Amatrice la “Berardino Santarelli & Figli” da Emidio, Isidoro ed Antonio che si occupava di commercio di “Vini & Olii”. Dieci anni dopo, nel 1924, i Santarelli si trasferiscono a Roma rilevando l’attività della famiglia Grifoni che risaliva all’800, aprendo, negli anni successivi, altri undici negozi di vendita (vedere Listino Storico del 1935). L’attività viene proseguita dal figlio di Emidio, Dino Santarelli, padre di Antonio. In tempi più recenti il “Vini & Olii” è stato ristrutturato nel rispetto dell’antica vineria del ‘900 e reinterpretato come bistrot dal nome “Collegio”.

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