“Correre” di Tekla & Ilaria: un inno alla lotta per i propri sogni

Il singolo “Correre” di Tekla & Ilaria emerge come un inno potente, un richiamo a non lasciarsi sopraffare dalle difficoltà e a lottare per ciò che si sente dentro. La canzone nasce da un viaggio personale delle due artiste, un percorso che attraversa momenti di rabbia, risate, programmi saltati e improvvisazioni ben riuscite. La forza del brano risiede nel suo messaggio universale di resistenza e perseveranza. “Correre” invita a non perdere tempo e a continuare a muoversi avanti, anche quando il senso della vita sembra sfuggire di mano. La musica di Tekla & Ilaria diventa così un compagno di viaggio per coloro che affrontano le sfide quotidiane, un sostegno che ispira a lottare per i propri sogni.

Avete un ricordo particolare che considerate l’inizio della vostra avventura musicale?
Per primo approccio può sembrare estremamente freddo, però eravamo sotto lockdown e di conseguenza non c’era modo di incontrarsi ma per entrambe il primo scambio è avvenuto tramite videocall.
Ci siamo raccontate a vicenda e ritrovato molti punti comuni di arricchimento e scambio e da quel momento è stato impossibile tornare indietro.

Quali sono le vostre principali fonti di ispirazione nella scrittura delle canzoni?
Il momento di scrittura è un momento che spesso avviene durante la nostra quotidianità, essendo però amiche abbiamo continuamente momenti utili nei quali confrontarci sulle idee rispettive.
Sia per i progetti da solista sia per il nostro duo.
Per questo credo che per entrambe la vita ed i suoi imprevisti ed esperienze siano la fonte principale di ispirazione.

Ci sono temi o messaggi che ritornano spesso nelle vostre composizioni?
Certo, entrambe crediamo che sia essenziale avere un educazione emotiva. Questo consente non solo di rapportarsi in modo sereno con gli altri ma di crescere emotivamente e personalmente.
Tutti i nostri testi hanno un grosso focus sulle nostre esperienze e comprensioni delle relazioni, ma un’aspetto che è ricorrente è l’importanza del sentire anche il proprio io, sempre presente.

Come descrivereste la vostra crescita artistica nel corso degli anni?
Tekla: Per quanto mi riguarda credo che le esperienze che mi abbiano aiutato maggiormente sono state tutte inerenti al lavoro con altre persone, dalle collaborazioni con etichette al programma televisivo, The Voice. Al tempo stesso non mi ero mai trovata a condividere l’aspetto di scrittura con altre persone e credo sia stata un forte plus a quello che è la mia espressione anche per il progetto da solista.

Ilaria: La mia crescita artistica è sicuramente articolata, ho sempre avuto una grande esigenza di espressione ma al tempo stesso non il grande desiderio di apparire. Molteplici sono state le occasioni dove in realtà attraverso teatro e live show, mi sono messa in gioco ed ho superato notevolmente quello che concepisco come la radice di un mio limite. Al tempo stesso credo sia anche ciò che mi mantiene autentica e non mi faccia confondere la musica con l’intrattenimento.

Avete una canzone preferita da eseguire dal vivo? Se sì, cosa rende quella canzone speciale per voi?
Isola per entrambe è la nostra prima opera insieme, cantarla di conseguenza è sempre un emozione oltre che un vero e proprio inno. Ci rappresenta a pieno ed è non casuale, il brano simbolo della nostra unione.

Qual è stata l’ispirazione dietro il vostro nuovo singolo? Da dove è nata l’idea per questa canzone?
L’ispirazione è stata il nostro viaggio a Lanzarote, condito di imprevisti e cambi di programma. Abbiamo cercato di convertire queste energie in qualcosa di propositivo e di utile. Ci siamo ritrovate letteralmente a correre e pensare comunque a delle parole da abbinare alle melodie che in modo totalmente naturale nascevano in un momento decisamente bizzarro.

Quali obiettivi avete per il futuro della vostra carriera musicale? C’è qualcosa di specifico che desiderate raggiungere?
Ci piacerebbe poter arrivare sempre a più orecchie raccontando le nostre storie e riflettendo di conseguenza anche quelle degli altri. Sarebbe bello poter esibirci in contesti anche fuori da Bologna.

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