Vino e archeologia, la storia del territorio è tra i vigneti

Skyphos
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APRILIA (LT) – Accanto alla viticoltura, l’azienda Casale del Giglio, punto di riferimento della produzione enologica italiana ed internazionale, segue da tempo il progetto archeologico di Satricum, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale, con l’Università di Amsterdam ed i Comuni di Aprilia, Latina e Nettuno. Gli scavi hanno consentito l’individuazione della “Via Sacra”, che conduceva al Tempio della “Mater Matuta” ed il ritrovamento di un calice in ceramica usato per il vino risalente al V secolo a.C.
La storia degli scavi di Satricum inizia nel 1896 quando il francese Hector Graillot scoprì sulla collina di Le Ferriere i resti del tempio dedicato alla dea Mater Matuta. Fino al 1898 si intraprese una lunga campagna di scavo sotto la guida di archeologi italiani.
Vennero portati alla luce molti reperti, ora conservati al Museo di Villa Giulia in Roma. Non si fece più nulla fino al 1907-1910 quando ricominciarono gli scavi. Attorno al 1975 il Comitato per l’Archeologia del Lazio chiese all’Istituto Olandese di Roma di occuparsi della ricerca archeologica di Satricum.
Da allora gli archeologi olandesi hanno ottenuto importantissimi risultati, come la scoperta del Lapis Satricanus, una base di pietra con un’iscrizione in latino arcaico databile tra il 525 e il 500 a.C.
Dal 1990 gli scavi vengono curati dall’Università di Amsterdam, sotto la responsabilità di Marijke Gnade.

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