
Dal 16 settembre è disponibile su tutte le piattaforme digitali il lato B di Sexy Droga, disco d’esordio dei NOCRAC pubblicato da Overdub Recordings. Un progetto ambizioso, concepito come un vinile a quattro lati, che si svela poco a poco come un’epopea contemporanea sulle fragilità e le ossessioni dell’essere umano.
Estratto da questa nuova uscita, il singolo Sogno – in rotazione radiofonica dal 19 settembre – si presenta come un viaggio oscuro e rivelatore, sospeso tra dark ambient pop e suggestioni anni ’90. Il brano omaggia le atmosfere tenebrose di Trent Reznor, raccontando la vicenda di un protagonista intrappolato nei propri conflitti interiori, incapace di intravedere la luce in fondo al tunnel. Una preghiera scura che oscilla tra rabbia e desiderio di pace, fino all’accettazione definitiva.
In questa intervista per Prima Music, i NOCRAC ci conducono nel cuore del loro immaginario, raccontandoci la genesi di Sogno, il percorso narrativo che lega la tracklist di Sexy Droga e il senso vitale che la musica rappresenta per la band.
“Sogno” sembra raccontare un percorso interiore di accettazione dolorosa: qual è stata la scintilla che vi ha spinto a scriverla?
“Sogno” è nata nel periodo iniziale di una relazione: conoscendosi ancora poco, succedeva che uno dei due partner sbagliasse il nome dell’altro. Un fatto non così rilevante in realtà, ma che ha provocato del fastidio. Da questo episodio è scaturita una riflessione su quella persona, sulle sue paure e sui suoi conflitti interiori, ma contemporaneamente sulla possibilità di affrontarli. È una preghiera scura per estinguere il dolore di qualcun altro – che poi diventa anche il nostro.
Nel brano emerge il contrasto tra “pace scura” e “rabbia dura”: quanto è autobiografico questo conflitto?
Molto autobiografico. Però l’intento ultimo non è quello di raccontare solamente se stessi: attraverso una storia individuale si deve cercare una chiave universale affinchè quasi chiunque possa riconoscersi nella canzone. “Quasi chiunque” perchè fortunatamente non si può piacere a tutti.
“Sogno” chiude il lato B dell’album: come avete scelto la sequenza dei brani e la struttura a quattro lati del vinile?
L’album è una storia epica, un’epopea dei nostri tempi. La tracklist racconta le vicissitudini del protagonista, impegnato in una costante lotta contro se stesso, contro la dipendenza (nelle sue svariate forme), contro la propria alienazione – condizioni esistenziali in cui si ritrovano tanti di noi. “Sexy Droga” è un titolo evocativo che in maniera giocosa vuole porre un tema sul piatto: i propri lati oscuri vanno accettati, perchè spesso combatterli non risulta davvero efficace.
Per voi la musica è più un modo di comprendere o di sopravvivere?
Difficile poter dire di comprendere, sopravvivere non è abbastanza. La musica è il nostro modo per vivere appieno la vita. Ognuno deve cercare il suo.

Commenta per primo