Cittadini e studenti scavano per riportare alla luce i resti di Belfiore, l’antica delizia estense

I rilievi effettuati nellarea questa estate. Da sin Chiara Guarnieri Flavia Amato Cornelius Meyer Roger Sala Pedro Rodriguez Pedro Gonçalves 300x300 gkPqp1
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FERRARA – Ferrara si prepara al coinvolgimento cittadino per riportare alla luce – in un ampio progetto di archeologia partecipata – i resti di Belfiore, l’antica delizia estense, risalente al XV secolo, scomparsa  a seguito di un incendio nel 1632. Saranno gli stessi volontari, e alcuni studenti (dei licei ‘Roiti’ e ‘Ariosto’), infatti, a scavare, seguendo le indicazioni della Soprintendenza e degli archeologi e al termine di un breve percorso di formazione. Il via ai lavori è previsto il 20 ottobre.

A questo riguardo martedì 11 ottobre, alle 17 in sala dell’Arengo di palazzo Municipale, è in programma un incontro aperto alle scuole e alla cittadinanza. In questa data il progetto – e le modalità per partecipare (gratuitamente) – saranno illustrate pubblicamente. Interverranno: l’assessore alla pubblica istruzione Dorota Kusiak, l’assessore alla cultura Marco Gulinelli, la dottoressa Chiara Guarnieri, funzionario del Ministero della Cultura, Letizia Bassi, presidente del Gruppo Archeologico Ferrarese, Flavia Amato, archeologa professionista. “Dalla teoria alla pratica. Il progetto di archeologia partecipata ‘Che delizia Belfiore!”, è il titolo scelto per l’evento. Altre novità sono attese e saranno annunciate nel corso dell’appuntamento di martedì. Tra queste: l’ideazione di maglie con logo dedicato al progetto, che saranno consegnate a studenti e volontari, e gli aggiornamenti sull’esito dei rilievi preliminari con magnetometro e georadar che – questa estate, nell’area dell’antica delizia di Belfiore – sono stati realizzati da un team internazionale di professionisti. I rilievi hanno infatti consentito di geomappare la zona, confrontare le planimetrie e individuare eventuali ‘interferenze’ potenzialmente riconducibili ai resti di Belfiore, da tenere in considerazione nella programmazione degli scavi.  L’area che sarà interessata dall’indagine archeologica (la prima campagna di scavi sarà di cinque settimane) è di circa un ettaro e mezzo, a nord ovest dell’ultimo tratto di corso Ercole I d’Este, nella zona che fu anche di Santa Maria degli Angeli, anch’essa scomparsa.

 La delizia di Belfiore fu, tra le altre cose, anche ‘scrigno’ dello studiolo di Leonello, i cui capolavori – di grandi maestri rinascimentali come Cosmè Tura – sono oggi presenti tra la Pinacoteca di Ferrara e varie sedi museali tra Berlino, Budapest, Londra e Milano.

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