Giro d’Italia: Coldiretti Campania, bandiere gialle per dire no al cibo sintetico

NAPOLI – Il giallo delle bandiere Coldiretti accanto al rosa del Giro d’Italia per dire no al cibo sintetico nella terra della Dieta Mediterranea. È l’iniziativa di sensibilizzazione che la Coldiretti della Campania sta mettendo in atto in questi giorni in occasione delle tre tappe in regione. Martedì in Irpinia, sulle meravigliose cime del Laceno, ieri nella fertile valle del Sele e sul lungomare di Salerno. Oggi le bandiere gialle – sventolate dai giovani agricoltori di Coldiretti – saluteranno i ciclisti lungo i tornanti dei Monti Lattari, tra gli scorci mozzafiato della Penisola Sorrentina, ed infine sul traguardo alla rotonda Diaz di Napoli. Un’azione colorata e pacifica per sensibilizzare l’opinione pubblica a sostegno dell’iter legislativo avviato con il Disegno di Legge approvato dal Consiglio dei Ministri, a seguito delle richieste di oltre mezzo milione di italiani che hanno firmato la petizione promossa da Coldiretti per salvare il Made in Italy a tavola dall’attacco delle multinazionali.

Il Disegno di legge “Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi sintetici”. Le firme a supporto della nuova normativa sono state raccolte lungo tutto il Paese da Coldiretti insieme a Campagna Amica, World Farmers Markets Coalition, World Farmers Organization, Farm Europe e Filiera Italia. La petizione ha ricevuto l’adesione anche di altri Ministri e Sottosegretari, Parlamentari nazionali ed europei, Governatori, Sindaci, personalità della cultura dello sport e dello spettacolo, rappresentanti istituzionali di Regioni e Province, imprenditori e numerosi Vescovi. Secondo la Fao e l’Oms attualmente esiste una quantità limitata di informazioni e di dati sugli aspetti della sicurezza alimentare degli alimenti a base di cellule per aiutare i regolatori a prendere decisioni informate. Nel documento Fao/Oms “Aspetti della sicurezza alimentare del cibo a base cellulare” vengono infatti individuati ben 53 rischi potenziali, dalle allergie al tumore, ma si invita ad approfondire anche altri aspetti come le questioni etiche, le considerazioni ambientali, la preferenza/accettazione dei consumatori, gli aspetti nutrizionali, i costi di produzione, i prezzi dei prodotti finali e i requisiti normativi come i meccanismi di approvazione e le regole di etichettatura.

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