Opera Restaurant, a Napoli il petto d’anatra si sposa con il té

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NAPOLI – Petto d’anatra, bieta e salsa ai frutti di bosco abbinato con un eccellente té preparato con il rito cinese. Una scelta coraggiosa quella proposta da Opera Restaurant che sta caratterizzando il menu del bel locale vomerese di Marcello Frungillo, Guido Guida e Ciro Zambardino.

La cucina di opera, ora diretta dallo chef Raffaele Campagnola, coniuga sapori partenopei e modernità. Crostacei e frutti di mare sempre freschi, pesce e carni selezionate. Il menù del è curato nei minimi dettagli. Protagonista la cucina mediterranea di mare e di terra. Raffaele Campagnola, classe 1986, ha lavorato nelle cucine del Veritas come braccio destro dello Chef stellato Gianluca D’Agostino e ora con la sua brigata è alla guida di Opera Restaurant.

La carta dei vini è frutto di un’attenta selezione di circa 60 cantine e 120 vini, tra bollicine, bianchi, rosati, rossi e vini da dessert. Tra le bollicine spiccano, oltre a quelle campane e italiane, anche alcune eccellenze francesi, dagli Champagne ai Crémant.

I bianchi coprono tutto lo stivale, dal Piemonte alla Sicilia, con una particolare attenzione ai bianchi campani, Fiano e Greco in primis, di cui sono state scelte dal sommelier di Opera anche alcune annate più datate particolarmente buone e pregiate, adatte ad accompagnare al meglio i piatti dello Chef. Interessante anche una selezione di vini bianchi internazionali, dalla Francia alla Germania e all’Austria. 

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