
“Indispensabile” è molto più di un singolo per Kanestri: rappresenta un inno alla libertà emotiva e all’autenticità. Con un sound che mescola potenza ed emotività, il brano invita gli ascoltatori a abbracciare le proprie fragilità con forza, gestendo le emozioni in modo consapevole. Questo singolo anticipa il suo imminente debutto discografico, previsto per la prossima primavera, promettendo di lasciare un segno indelebile nella scena musicale.
C’è un momento specifico che ricordi come l’inizio della tua carriera musicale?
Ho iniziato a cantare ed esibirmi già da piccolissimo, poi ho scoperto piano piano tutti gli strumenti musicali, partendo dalla batteria, per poi ritrovarmi a far parte di alcune punk rock band come chitarrista e cantante. Se devo pensare ad un vero inizio, anche a livello mentale, è stato il giorno che sono andato a comprare la mia prima chitarra elettrica e le successive 2 notti.
Da dove trai principalmente ispirazione per le tue canzoni?
La musica è lo strumento che mi rimane facile usare per comunicare le mie emozioni.
E l’ispirazione viene quando si è al lavoro su nuova musica.
E’ li che mi perdo nei miei pensieri, dove a volte costruisco un’alternativa o ne congelo il momento.
Ci sono temi o messaggi ricorrenti nelle tue canzoni?
Credo dipenda dal periodo che si sta attraversando. Al giorno d’oggi il tema centrale è l’amore, per se stessi e per ciò che ci circonda. Quante sfumature può avere l’amore? Infinite. La rinascita e la consapevolezza di ciò che si è, dove stiamo andando e perchè lo stiamo facendo sono oggi per me alla base di ogni ragionamento.
Amore non è solo relazione con gli altri, ma anche un vero stile di vita.
Quali artisti o generi musicali ti hanno influenzato maggiormente?
Sto ascoltando molti artisti e band che hanno al centro del loro sound la chitarra acustica e mi sto lasciando un po ispirare. Adoro Frank Turner, credo sia la mia principale fonte di ispirazione al momento. Sto lavorando al mio sound, questo è un primo tassello.
Poi vengo dal punk rock anni 90 e quell’attitudine me la porto sempre dentro la borsa.
Potrei farti un lista di band che mi hanno influenzato infinite, sicuramente il mio primo live dei Green Day in seconda media è stato fisicamente ed emotivamente decisivo.
Come valuti la tua evoluzione artistica nel corso degli anni?
Sono da sempre un perfezionista del c@zzo.
Credo che il lavoro batta il talento. Tipo 10 a 2.
Mi critico, mi distruggo e mi ricompongo.
Ogni momento della storia ha un perchè e oggi ho aperto un nuovo capitolo musicale, che porta con sé le mie radici punk d’oltreoceano ma si sfama anche del cantautorato italiano.
Non so valutare la mia evoluzione artistica, penso solo di provare a migliorarmi ogni giorno e portare quello che sono nelle mie canzoni.
Qual è la tua canzone preferita da eseguire dal vivo e perché?
“Swing life away” dei Rise Against, senza dubbio.
Ogni volta che la suono sento la presenza di occhi che mi guardano che purtroppo non sono più a debita distanza. E’ molto emozionante, sento il corpo vibrare.
E mi sento felicemente chiuso in una stanza piena d’amore.
Da dove è nata l’idea per il tuo nuovo singolo?
Il ritornello di “Indispensabile” è venuto fuori mentre stavo parlando con amici, rispondendo ad una frase ho proprio detto: “Non puoi contare quello che non c’è. Mancherà sempre qualcosa ma vedrai che alla fine risolvi sempre, perchè niente è indispensabile”
La persona che era con me, il mio batterista Tegu tra l’altro, mi ha detto “oh guarda che bel ritornello che hai scritto”. L’ho preso in parola.
Lo penso veramente. Niente è indispensabile se abbiamo le conoscenze per capire chi siamo davvero, dove stiamo andando e perchè lo facciamo. Ci facciamo annientare dagli stereotipi imposti dalla nostra società e tutto ciò che viene considerato fuori dal confine è cibo per maiali. No. Non nel mio mondo, non nella mia visione della vita.
Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro in termini di carriera musicale?
Il mio principale obiettivo è tirare fuori le mie emozioni attraverso la musica.
Poi voglio imparare a conoscermi meglio, studiare bene gli strumenti musicali per riuscire a fare buoni dischi, e suonare dal vivo le mie canzoni.
Sentirmi vivo. Ecco, sentirmi vivo.

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