Al MAXXI questa settimana: “Paul Klee. Genio e regolatezza”, di Gregorio Botta

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ROMA – Lo chiamavano il Mago del Bauhaus, Buddha o addirittura il Buon Dio. Chi era davvero l’inafferrabile Paul Klee? Mercoledì 2 novembre alle 18.30 al MAXXI, se ne parla insieme all’artista visivo e giornalista Gregorio Botta, con Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI e allo psichiatra e psicoanalistaVittorio Lingiardi.  Botta osserva la vita di Klee leggendo le sue opere, attraverso una biografia artistica capace di spiegare a tutti come è diventato colui che tutti conosciamo: uno degli artisti più importanti e amati del Novecento. Ha dipinto diecimila opere, sperimentando, creando nuove tecniche, usando linguaggi diversi, reinventandosi sempre e nessuna definizione riesce a racchiuderlo. Dominato da una potente ispirazione e da un’inesauribile furia creatrice, che ha saputo regolare ed educare con la più metodica delle vite: un caso molto raro tra i suoi colleghi artisti. Attraverso i suoi Diari e i densi scritti teorici che ha lasciato, Gregorio Botta ricostruisce e intreccia la formazione di un uomo e la nascita di un’estetica che ha segnato il secolo. In collaborazione con Editori Laterza.

Mercoledì 2 novembre e giovedì 3 novembre alle ore 20, nell’ambito del Romaeuropa Festival, appuntamento conRiding on a cloud, una performance di Rabih Mroué, a metà strada tra spettacolo e conferenza. Il regista di Beirut si muove agilmente tra teatro, performance e arti visive, combinando in maniera personale documenti privati e realtà. Il focus del suo lavoro è la situazione economica e sociale del Libano, di volta in volta analizzata nelle sue contraddizioni e nei temi che interrogano la società, elementi centrali anche in Riding on a cloud. Protagonista è il fratello di Mroué, Yasser che, ferito a 23 anni da uno sparo durante la guerra civile libanese, ha perso l’uso della parola. A partire dalla sua condizione, il regista avvia una meditazione tra memoria, finzione e realtà politica dando vita ad un ritratto dell’attuale situazione in Libano e descrivendo la fragilità di ogni narrazione biografica sospesa tra ricordi, documenti e finzione. Il 2 novembre inoltre, alle ore 19, la performance sarà preceduta dal talk introduttivo con la partecipazione di Rabih Mroué, Fabrizio Grifasi e Hou Hanru (accesso al talk con il biglietto della performance). Crediti: performance di Rabih Mroué scritto e diretto da Rabih Mroué con Yasser Mroué. In collaborazione con Sarmad Louis; assistente alla regia Petra Serhal; assistente Janine Baroud; traduzione inglese Ziad Nawfal; coprodotto da Fonds Podiumkunsten, Prins Claus Fonds, Hivos & Stichting DOEN – (The Netherlands). Un ringraziamento speciale a Lina Saneh, Frie Leysen, la famiglia Mroué (Souad, Ahmad, Ammar, Ziad, Maha, Mazen, Nabil e Fatima Bazzi), Ahlam Awada, Samar Maakaroun, Janine Broud, Karma e Nadi Louis. Si ringrazia Hito Steyerl, Manal Khader, Eric Baudelaire, Paul Khodr, Lamia Joreige, Joanna Hadjithomas and Khalil Joreige, Fariba Derakhshani, Mohamad Hojeiry, Matthias Lilienthal, Ali Zuraik, Louis Family, Petra Serhal, Hagop Derghougassian, Ziad Mroué, Christine Tohmé e Ashkal Alwan.

Sabato 5 novembre alle 18, il suono invade lo spazio del MAXXI con un nuovo appuntamento di Ecosystem Sound, tre concerti speciali ideati da Silvia Cappellini Sinopoli con grandi nomi della musica contemporanea, jazz ed elettronica, in occasione della mostra What a Wondefrul World, l’allestimento tecnologico, sperimentale e interattivodella Collezione Arte del MAXXI a cura di Bartolomeo Pietromarchi e del team curatoriale del MAXXI (fino al 12 marzo 2023). Protagonista sarà questa volta Rita Marcotulli: il suo Piano solo non è solamente un concerto, ma un progetto musicale in grado di raccontare storie attraverso le note. Un viaggio immaginario che prende ispirazione dalla vita di tutti i giorni, dalla natura dalle esperienze, dalla musica dei diversi colori del mondo. Rita Marcotulli, pianista e compositrice tra le più affermate e apprezzate a livello internazionale, presenta un omaggio al cinema e ad autori popolari italiani, con composizioni originali ma anche suggerite dalle emozioni del momento e da una buona parte di improvvisazione.

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